I Cedri di Calabria: gli unici come Dio comanda!

Gerusalemme sarà anche la terra promessa, ma i cedri come quelli descritti nell’antico testamento: lisci,  perfetti per forma e dimensione, crescono solo in Calabria.

Legame tra gli ebrei e lo Sukkoth e Santa Maria del Cedro in Calabria

A dirlo non sono io, ma sono i rabbini ortodossi di Israele, i più grandi estimatori e conoscitori del cedro, inteso non come frutto, ma come simbolo religioso. E ne sono talmente convinti da lasciare ogni anno la loro Terra Promessa e attraversare il mare per venire qui in Calabria, sulla Riviera dei Cedri, per raccoglierli in occasione della loro Festa delle Capanne (Sukkoth).

cedri-sukkot-ebrei

E’ una cosa molto seria per loro che prendono alla lettera tutto ciò che è scritto nell’Antico Testamento e il loro Dio, anche in fatto di cedri, si è mostrato molto poco incline ai compromessi. A Mosè, in viaggio dall’Egitto alla Palestina col popolo eletto, Dio, sottoforma di cespuglio infuocato, ha dato tutte le istruzioni necessarie ad allestire la festa ebraica delle Capanne (sukkot), a imperituro ricordo nella permanenza nel deserto. Così ogni anno gli ebrei escono dalle loro comode case e allestiscono delle capanne in giardino o sul balcone e ci vivono per sette giorni. Il cedro è fondamentale: devono tenerlo nella mano destra, mentre l’altra è occupata a reggere un ramo di palma, due di salice e tre di mirto, tenuto insieme dalla canapa.

A settembre e ottobre, mesi splendidi per godersi il sole e il mare in Calabria, scorazzando lungo la Riviera dei Cedri, che da Tortora arriva fino a Paola, soprattutto nei pressi di Santa Maria del Cedro, Cetraro e Diamante, si possono incontrare, la mattina presto, frotte di rabbini dai vestiti tradizionali che si avviano nelle piantagioni di cedro alla ricerca del cedro perfetto.

rabbini cercano il cedro perfetto

Io non so se tra una missione tra gli alberi di cedro e l’altra i rabbini di Israele abbiano il tempo per godersi le bellezze della Calabria, ne dubito. Voi, invece, potreste approfittare di una visita nella Riviera dei cedri anche per fare bagni bellissimi in un mare incredibilmente bello e blu. Il mare della Calabria è davvero unico, non so perché. Ma quando mia mamma, anni fa, catapultata con un volo nemmeno troppo low coast sulla più bella spiaggia delle Maldive, dopo un minuto di silenzio corrucciato ha esclamato “…E questo sarebbe mare? Io ho visto il mare!” Ho capito subito cosa intendeva dire!

Cosa si fa con il cedro

Ma torniamo al cedro; è un agrume che, colto dalla pianta, non è commestibile: è troppo acido e amaro. Mi correggo subito: i calabresi, sommi amanti di tutto ciò che ai semplici palati sembra immangiabile, se lo mangiano con gusto; così come fanno coi peperoncini infuocati, che loro usano sgranocchiare a pezzi interi. Ma il cedro è alla base di vere e proprie leccornie come lo yogurt, la cedrata, la granita, la marmellata, il cedro candito, il gelato e il liquore.

Spero che i miei cari rabbini, che ogni anno arrivano in Calabria per portarsi via i nostri bei cedri perfetti per la loro Festa delle Capanne, alla fine se li mangino, perché sono una assoluta delizia. Qui in Calabria, per chi ha palato e cuore tenero e non riesce ad addentarli con tutta la buccia, si possono gustare in alcune ricette deliziose.

Voglio chiudere l’articolo con due ricette che scommetto nessuno di voi ha mai mangiato, perché, come vi dico sempre, la Calabria custodisce gelosamente i suoi tesori e li svela solo a chi si prende la briga di raggiungerla.

La prima è l’insalata di cedro: si prende la parte bianca, quella tra buccia e polpa e la si condisce con succo di limone, sale, peperoncino menta e olio. E’ la cosa più fresca e dissetante che io conosca e si mangia accompagnandola al pesce alla griglia. A Sorrento e a Procida si utilizzano i limoni per lo stesso uso.

cedro insalata

Poi ci sono le pagnottelle: sono foglie di cedro sbollentate e arrotolate ripiene d’uva passa e scorza di cedro a pezzi e poi cotte sotto la sabbia.